INFERTILITÀ


Valutare l’impatto dei diversi fattori di infertilità è molto difficile. Una stima affidabile proviene dai dati raccolti dal Registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), relativi alle coppie che si rivolgono ai centri PMA.

Origine dell’infertilità

    • maschile: 29,3%
    • femminile: 37,1%
    • maschile e femminile: 17,6%
    • idiopatica (cause sconosciute): 15,1%
    • fattori genetici: 0,9%

Secondo altre stime (Flamigni, 2011), in Italia l’infertilità avrebbe un’origine maschile nel 35%, mentre quella femminile giungerebbe al 55% (40% per cause meccaniche, 15% per cause ormonali), la sterilità di immunologica (presenza nel muco della cervice uterina della donna di anticorpi contro gli spermatozoi maschili) e di coppia sarebbe limitata entro l’1-2% e permarrebbe un 8-9% di infertilità per cause ignote.

  • In particolare, la letteratura scientifica sottolinea il ruolo sempre più rilevante dei fattori di infertilità definiti “psico-sociali”, ovvero dovuti a fenomeni complessi come:
    • ricerca del primo figlio in età tardiva (soprattutto della donna)
    • uso di droghe
    • abuso di alcool
    • tabagismo
    • condizioni lavorative
    • inquinamento

Per quanto riguarda i fattori modificabili col proprio stile di vita, il Ministero della Salute – in un’efficace locandina realizzata per il “Fertility day” – focalizza l’attenzione su:

malattie sessualmente trasmissibili:

è importante evitare comportamenti sessuali a rischio, perché le malattie sessualmente trasmissibili possono determinare sterilità, gravidanze extra-uterine e aborti pre-termine

tabagismo:

causa del 13% dei casi di infertilità, in quanto nell’uomo interferisce sul numero e sulla qualità degli spermatozoi e nella donna aumenta l’infertilità (rischio 1,6 volte maggiore, rispetto alle non fumatrici), il rischio di aborti e la precocità della menopausa

alcool:

il suo abuso può causare nell’uomo ipogonadismo, riduzione degli ormoni sessuali, riduzione del numero e della qualità degli spermatozoi, mentre nella donna può causare una riduzione degli ormoni sessuali e irregolarità o scomparsa del ciclo mestruale

disturbi dell’alimentazione:

l’attenzione va rivolta sia all’obesità sia all’eccessiva magrezza, che nell’insieme rappresentano il 12% delle cause di infertilità

Istituto Superiore di Sanità (ISS). Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita. http://old.iss.it/rpma/index.php?lang=1&tipo=%2017.
Ultimo accesso 23.09.2020 Flamigni C. La procreazione assistita. Il Mulino Ed. 2011.
Ministero della Salute. Fertility Day – Parliamo di salute. Fertilità, lo sai che… http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliposter_319_ulterioriallegati_ulterioreallegato_0_alleg.pdf

Circa un terzo dei casi di infertilità ha una causa maschile, in particolare, secondo diversi studi, la percentuale di milioni di spermatozoi per millilitro si sarebbe quasi dimezzata negli ultimi 50 anni.

  • Sulla infertilità maschile, oltre a condizioni patologiche, sembrano influire cause ambientali e di stile di vita. Le evidenze maggiori riguardano i seguenti fattori di rischio:
    • condizioni lavorative che espongono a radiazioni, sostanze tossiche
      o microtraumi
    • esposizione a inquinanti prodotti dal traffico urbano
    • tabagismo (i fumatori spesso hanno più spermatozoi
      con morfologia anormale)
    • stress

Vanno poi considerate tutte le patologie in grado di alterare la struttura e la funzione del testicolo o del pene (per es. criptorchidismo, ipospadia, varicocele, tumore al testicolo). Sono inoltre presenti anche fattori genetici, quali un’alterazione del braccio lungo del cromosoma Y.

Modesti e reversibili deficit dell’attività del testicolo possono anche essere determinati da cause minori, per esempio, sapendo che il testicolo ha bisogno di una temperatura più bassa di quella corporea, sono sconsigliati indumenti attillati, una vita troppo sedentaria e bagni troppo caldi. Il liquido seminale (soprattutto nella sua componente cellulare, ovvero gli spermatozoi) risente anche di gran parte delle cattive condizioni di salute generale, inclusi periodi di particolare stress.

Istituto Superiore di Sanità (ISS). Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita.
http://old.iss.it/rpma/index.php?lang=1&tipo=%2017. Ultimo accesso 23.09.2020. Flamigni C. La procreazione assistita. Il Mulino Ed. 2011.

Tra i principali fattori infertilità femminile va considerata l’età tardiva in cui le donne decidono di avere un figlio. I dati statistici indicano che le donne italiane si sposano in media a 28 anni e partoriscono il primo figlio a 30 (un anno in più rispetto alla media europea), e hanno meno figli delle altre europee (1,22 contro 1,44).

Purtroppo però, quando si ritiene di poter finalmente avere un figlio è spesso troppo tardi. Il periodo più fertile per una donna è infatti tra i 20 e i 25 anni, resta sufficientemente alto fino ai 35, subisce un considerevole calo dai 35 ai 40, è bassissimo oltre i 40.

Va infatti considerato che i gameti femminili hanno la stessa età della donna e invecchiano quindi con lei. A tale proposito, va ricordato che mentre nell’uomo gli spermatozoi vengono prodotti continuamente, nella donna gli ovociti sono già tutti presenti nel feto femminile, maturando di volta in volta a ogni ciclo mestruale.

L’invecchiamento degli ovociti aumenta anche il rischio di anomalie genetiche (cromosomiche) e, se fecondati, possono dare luogo a malformazioni embrionali e aborti spontanei.

  • Inoltre, con l’età aumenta nella donna il rischio di malattie connesse all’infertilità-sterilità, quali:
    • malattie infiammatorie pelviche
    • patologie tubariche
    • sviluppo di fibromi uterini
    • endometriosi

Istituto Superiore di Sanità (ISS). Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita. http://old.iss.it/rpma/index.php?lang=1&tipo=%2017.
Ultimo accesso 23.09.2020 Flamigni C. La procreazione assistita. Il Mulino Ed. 2011.
Ministero della Salute. Fertility Day – Parliamo di salute. Fertilità, lo sai che… http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliposter_319_ulterioriallegati_ulterioreallegato_0_alleg.pdf