DATI STATISTICI
La Relazione al Parlamento sulla PMA 2023, effettuata da parte dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), traccia il quadro aggiornato sull’attuazione della Legge 40 del 2004 in materia di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Il documento, riferito all’anno 2021, riporta i dati relativi all’attività delle strutture autorizzate all’applicazione delle tecniche di PMA sia di I livello (inseminazione) che di II e III livello (fecondazione in vitro); sia con gameti della coppia che con gameti donati.
Dati 2021
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- centri attivi: 340, di cui 100 pubblici, 19 privati convenzionati, 221 privati (138 di I livello e 202 di II e III livello).
- coppie trattate con PMA: 86.090 (74.037 con gameti della coppia + 14.122 con gameti donati) in aumento rispetto alle 65.705 del 2020.
- cicli iniziati di PMA: 108.067 (93.945 con gameti della coppia + 14.122 con gameti donati), di cui 35.459 nei centri pubblici, 25.705 nei privati convenzionati, 46.903 nei privati; in aumento rispetto agli 80.099 cicli del 2020.
- bambini nati vivi: 16.625 (12.906 con gameti della coppia + 3.719 con gameti donati), pari al 4,2% del totale bambini nati nel 2021 (400.249 nati vivi, Fonte: ISTAT), in aumento rispetto agli 11.305 bambini nati nel 2020.
Confronto 2020-2021: aumentano le coppie trattate, i cicli effettuati e i bambini nati vivi
Considerando l’applicazione di tutte le tecniche di PMA, sia di I livello (inseminazione) sia di II e III livello (fecondazione in vitro), dal 2020 al 2021 si è riscontrato un aumento delle coppie trattate (da 65.705 a 86.090), dei cicli effettuati (da 80.099 a 108.067) e dei bambini nati vivi (da 11.305 a 16.625). Tale aumento è anche conseguenza della contrazione riscontrata l’anno precedente, dovuta alla pandemia da Covid-19 e ai protocolli adottati per il contenimento della stessa.
Tuttavia, il numero di cicli di PMA risulta in aumento anche rispetto all’anno 2019 pre-covid (+9,1%)
Gli esiti delle tecniche di PMA
La percentuale di gravidanze per ciclo è un indicatore di esito delle tecniche di PMA. In seguito al significativo aumento della tecnica di “freeze all”, è opportuno considerare anche il CPR, un altro indicatore di esito delle tecniche, ossia la percentuale di gravidanze cumulative. Il CPR comprende il calcolo complessivo delle gravidanze ottenute per una determinata coppia, sia nei cicli a fresco che nei successivi cicli da scongelamento. Questa misurazione consente di considerare tutti quei cicli detti di “freeze-all” che comportano la crioconservazione di tutti gli embrioni formati che verranno trasferiti in utero in un tempo successivo alterando conseguentemente il rapporto tra cicli iniziati e gravidanze ottenute.
Figura 1. Percentuale di gravidanze ottenute per ciclo iniziato con tecniche a fresco (anche senza freeze-all) e percentuale di gravidanza cumulativa (CPR) calcolata sui cicli iniziati. Anni 2005-2020.
Età delle donne che si sottopongono a PMA
Resta elevata l’età media delle donne che si sottopongono alle tecniche a fresco con gameti della coppia: 36,8 anni (valore più elevato rispetto alla media europea pari a 35 anni, come riportato dal Registro Europeo, European IVF Monitoring, EIM dati 2018). La percentuale di donne sopra i 40 anni che si sottopongono alle tecniche di PMA a fresco: era del 35,8% nel 2020, è del 34,4% nel 2021. Nella fecondazione in vitro con gameti l’età media della donna è maggiore per la donazione di ovociti (41,9 anni) rispetto a quella del seme (34,8 anni).
Ministero della Salute. Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge contenente norme in materia di procreazione medicalmente assistita (Legge 19 febbraio 2004, N. 40, articolo 15). Roma, 10 Novembre 2023.
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