PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA - DEFINIZIONE
La procreazione medicalmente assistita (PMA) consiste in tecniche di fecondazione assistita che comportano il trattamento di ovociti umani, di spermatozoi o embrioni, nell’ambito di un progetto finalizzato a realizzare una gravidanza.
I primi approcci a queste pratiche risalgono al 1780, con il medico inglese David J. Hunter che raccomandava la pratica dell’inseminazione artificiale alle coppie sterili; mentre i primi risultati clinici furono stati pubblicati nel 1803 dal medico francese Michel-Augustin Thouret. Da allora, nel 1978 si è giunti alla nascita della prima bambina concepita in vitro con la tecnica FIVET, e nel corso degli anni sono state progressivamente messe a punto varianti e nuove tecniche che hanno permesso di ampliare le indicazioni e aumentare l’efficacia dei trattamenti.
Oggi, le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) comprendono una serie di trattamenti medici che possono risolvere molte forme di infertilità, con opzioni terapeutiche a diverso grado di invasività sia tecnica sia psicologica sulla coppia.
L’attuale suddivisione in tecniche di I, II e III livello viene effettuata tenendo conto della complessità e del grado di invasività tecnica. In particolare, le tecniche PMA di I livello sono le più semplici e comprendono sostanzialmente le metodologie che si limitano all’utilizzo del liquido seminale (inseminazione semplice). Le tecniche di II e III livello sono invece più complesse e comprendono la manipolazione dei gameti maschili e/o femminili, favorendone la fusione nel corpo della donna (trasferimento di gameti nelle tube), in un terreno di coltura (fertilizzazione in vitro) o al microscopio (micro-iniezione di uno spermatozoo in un ovocita), sia senza donazione di gameti (ovvero utilizzando gameti della coppia) sia con donazione di gameti (ovvero utilizzando uno o entrambi i gameti provenienti da un donatore esterno alla coppia).
Questi ultimi procedimenti includono quindi modalità definite di tipo omologo oppure eterologo. La PMA eterologa si differenzia dalla PMA omologa per la provenienza degli ovociti e/o degli spermatozoi; nella PMA omologa i gameti sono quelli della coppia, nella PMA eterologa i gameti derivano da invece da persone esterne alla coppia.
Nel caso di applicazione di tecniche di PMA di tipo eterologo, al fine di evitare illegittime selezioni eugenetiche, non è possibile per le coppie scegliere particolari caratteristiche esteriori (fenotipiche) del donatore.
Infine, per le tecniche di II e III livello si parla di tecniche “di scongelamento” o “a fresco”. Le prime utilizzano gameti precedentemente congelati per formare embrioni, o direttamente embrioni precedentemente congelati e conservati nei centri. Le tecniche “a fresco” sono invece riferite a embrioni formati da gameti non crioconservati.
L’inizio di un ciclo di PMA viene determinato da quando la paziente è sottoposta alla stimolazione ovarica (a meno che non si tratti di un ciclo spontaneo) o alla somministrazione di ormoni per la preparazione dell’utero, in caso di cicli di PMA con donazione di ovociti.
Ministero della Salute. Linee guida contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Art. 7 – Legge n. 40/2004. Linee guida 2015.
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_notizie_2148_listaFile_itemName_0_file.pdf
Ministero della Salute. Relazione del ministro della salute al parlamento sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di procreazione medicalmente assistita (legge 19 febbraio 2004, n. 40, articolo 15). Roma 26 giugno 2019. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2866_allegato.pdf
Società Italiana di Studi di Medicina della Riproduzione (SISMER). Le metodiche di procreazione medicalmente assistita (PMA). IVF lite. Stampato a febbraio 2017.
http://www.sismer.it/wp-content/uploads/2017/04/libretto_2.pdf
Flamigni C. La procreazione assistita. Il Mulino Ed. 2011.