Fecondazione eterologa: come e quando dirlo ai figli
La fecondazione eterologa o, meglio, fecondazione con donazione di gameti, è un insieme di tecniche di procreazione medicalmente assistita uguali a quelle omologhe per le quali, però, si utilizzano i gameti (ovocita, spermatozoo o entrambi) donati da soggetti esterni alla coppia.
Più precisamente:
- Spermodonazione, quando viene donato il liquido seminale
- Ovodonazione, quando vengono donati gli ovociti
- Embriodonazione, quando vengono donati ovociti e spermatozoi (fecondazione con doppia donazione)
Chi ricorre all’eterologa?
Generalmente si tratta di coppie con fallimenti da PMA omologa alle spalle o che hanno ricevuto una diagnosi che richiede un trattamento di fecondazione assistita con donazione di gameti: ad esempio, un tumore che ha comportato terapie che impattano sulla fertilità o donne in menopausa precoce.
È quindi importante prendersi cura anche dell’aspetto emotivo di queste persone che, nonostante possano essere pronte per l’eterologa dal punto di vista medico, non sempre lo sono dal punto di vista psicologico.
Una diagnosi di infertilità può generare una profonda crisi a livello sia personale sia relazionale. Se le emozioni non vengono gestite in modo efficace, il rischio è di compromettere il legame di coppia anziché rafforzarlo.
Scegliere la donazione di gameti
Il percorso che porta a scegliere la donazione di gameti è spesso faticoso e non sempre risolutivo.
Lo psicologo deve anzitutto capire se nella coppia vi sono resistenze o pregiudizi verso questa tecnica, di che natura sono e se, potenzialmente, possono diventare un ostacolo. Il suo ruolo non è quello di spingere a una scelta, ma di affiancare la coppia informandola, trasferendo conoscenza, in modo che la scelta sia quanto più possibile consapevole e informata, priva di pregiudizi.
Le paure più frequenti che emergono in sede di colloquio sono principalmente legate ai sentimenti che si potrebbero provare per un figlio con cui non si ha un legame genetico, all’accettazione del fatto che “non mi assomiglia”.
Il legame biologico
È importante soffermarsi sul concetto che l’amore non è influenzato dal legame biologico, altrimenti non potremmo amare neanche il nostro partner. Perciò è necessario comprendere quanto il legame biologico è importante e significativo per la coppia e quanto è reale il rischio che diventi un ostacolo nel percorso di fecondazione eterologa.
Analogamente, bisogna comprendere e analizzare il significato profondo di tutti i timori che emergono in sede di valutazione con lo psicologo.
Dirlo ai figli: sì o no? Come? Quando?
Molte coppie, inoltre, hanno timore che i figli nati da donazione di gameti possano sentirsi diversi e si domandano se sia giusto “rivelare” la loro origine, a che età farlo, come gestire la situazione.
Se la domanda cela la vergogna di aver avuto la necessità di ricorrere all’eterologa, allora il primo passo dovrebbe essere andare a fondo e risolvere questo “nodo”.
In realtà chi ricorre all’eterologa lo fa con amore, perciò il racconto della nascita di un bambino grazie alla donazione di gameti può diventare un racconto d’amore.
Ogni famiglia è unica, ha i propri tempi, i propri luoghi, le proprie dinamiche; perciò, di volta in volta si troveranno le modalità del racconto, anche in base alle domande che farà il figlio.
Famiglia, una storia da raccontare
Recentemente è stato pubblicato il libro “Famiglia, una storia da raccontare”, scritto dalla Dottoressa Valentina Berruti, psicologa, psicoterapeuta, esperta nel campo della psicologia familiare.
È rivolto sia ai figli di donazione sia ai genitori. Offre un contributo significativo alla comprensione e alla costruzione di relazioni familiari sincere e autentiche, affrontando con sensibilità e competenza il tema della fecondazione eterologa e di come comunicare ai figli la loro origine.
Nel libro, tre bambini, figli nati da fecondazione con donazione di gameti, Ruben, Camilla e Franz, raccontano la loro origine attraverso testi semplici, contenuti didattici e illustrazioni che ne facilitano la comprensione.
Ne suggeriamo la lettura perché è un libro che celebra l’importanza dell’amore e della comunicazione all’interno della famiglia coniugando rigore professionale e sensibilità umana.
Si ringrazia per la collaborazione la Dottoressa Valentina Berruti, psicologa e psicoterapeuta familiare.