La rinascita nel percorso di PMA
Intervista alla Dr.ssa Margherita Riccio, psicologa e psicoterapeuta
Cosa si intende per rinascita nel percorso di PMA?
La rinascita è il ritrovamento di un nuovo progetto possibile come coppia. Pensiamo a una coppia che riesce a coronare il proprio desiderio di genitorialità attraverso un percorso di procreazione medicalmente assistita. Il vissuto della coppia sarà fatto di speranza, di desiderio, di paura, di preoccupazioni e di ansie. Ansia, ad esempio, di poter non vedere coronato il proprio sogno.
Arriva una bambina, la chiamano Sole. In questo caso sicuramente si può in qualche modo parlare di rinascita, una rinascita splendida, positiva. La coppia nasce nuovamente, dopo aver superato un lutto: il lutto legato all’infertilità, perché la diagnosi di infertilità legata all’impossibilità di concepire un bambino spontaneamente è un vero e proprio lutto per una coppia.
La nascita di un bambino è l’unico modo in cui una coppia può rinascere?
Secondo me no, una coppia può rinascere anche senza la nascita di un bambino. Le tecniche di procreazione medicalmente assistita sono sempre più efficaci, danno sempre maggiori possibilità alle coppie; tuttavia, ci sono percorsi di PMA che non vanno a buon fine o coppie che in qualche modo scelgono di fermarsi e di non proseguire nel proprio percorso.
Eppure, anche in questi casi si può rinascere, perché il concetto di rinascita è legato al superamento del lutto dell’infertilità e al ritrovamento di un altro progetto possibile, in cui la coppia possa identificarsi, che non è per forza rappresentato dal bambino in braccio. La rinascita avviene certamente attraverso la realizzazione del sogno, ma anche in questo caso è una rinascita segnata dalle ferite legate al percorso dell’infertilità. Talvolta all’inizio si è increduli, proprio perché il percorso è stato doloroso, fatto di accertamenti medici spesso complessi, di punture, di azioni che in qualche modo toccano sempre il corpo; sono in un certo senso ferite che devono guarire, e affinché accada ci vuole un po’ di tempo.
Che genitori si diventa?
La complessità del percorso porta a volte a vivere la gravidanza in modo più ansioso, con più preoccupazioni.
Le ricerche dimostrano una cosa secondo me molto bella: i genitori che hanno affrontato un percorso di procreazione medicalmente assistita hanno ottime capacità genitoriali e sembra che questo sia legato proprio all’aver superato molte prove insieme, ed essersi misurati già a lungo con il concetto di genitorialità. Quindi, i genitori da PMA, avendo sostenuto tutte queste fatiche, spesso presentano proprio delle capacità migliori, delle ottime capacità genitoriali.
I bambini nati da PMA sono bambini molto pensati, molto desiderati e molto amati.
Guarda RaccontARTi, storia di un percorso, la mini-serie sviluppata con Georgette Polizzi.