Azoospermia e sterilità: facciamo chiarezza
L’azoospermia tempo fa era sinonimo di sterilità. Oggi non è più così, non sempre.
Cos’è l’azoospermia
L’azoospermia è tecnicamente l’assenza di spermatozoi nel liquido seminale di un maschio. Un tempo veniva definita sterilità, di fatto l’impossibilità di fecondare.
Ci sono due forme di azoospermia: quella ostruttiva e quella non ostruttiva. Nella forma ostruttiva il testicolo funziona bene ma la via di trasporto del liquido seminale verso l’esterno è assente o ostruita. Nella forma non ostruttiva il testicolo lavora poco e male e di conseguenza fa maturare pochissimi spermatozoi.
Oggi l’azoospermia non è più considerata una forma di sterilità: con delle tecniche chirurgiche particolari è possibile recuperare degli spermatozoi da utilizzare per le tecniche di fecondazione assistita.
Le tecniche chirurgiche
Per cercare degli spermatozoi si entra chirurgicamente all’interno del testicolo o della via seminale.
Nelle forme ostruttive di azoospermia – cioè in presenza di occlusioni del dotto che collega il testicolo all’esterno – è talvolta possibile tentare una ricostruzione microchirurgica della via.
Ad esempio, un’infezione può aver provocato l’ostruzione delle vie genitali creando una sorta di “tappo” che impedisce agli spermatozoi di uscire. Idealmente, in questo caso si può ricanalizzare la via con un intervento microchirurgico in grado di ripristinare la continuità di questo dotto.
Nelle forme non ostruttive, invece, la via seminale è integra. In questo caso si ricorre alla tecnica microchirurgica esplorativa del testicolo, che consente di cercare delle aree particolarmente mature dove è possibile una spermatogenesi ancora conservata.
Questi prelievi vengono dati ad un biologo della riproduzione e, nel caso in cui gli spermatozoi vengano reperiti, saranno congelati e utilizzati successivamente in tecniche di fecondazione assistita.
Le tecniche non chirurgiche
Esistono anche delle tecniche non chirurgiche di recupero degli spermatozoi.
Ad esempio, nelle forme chiaramente ostruttive si può ricorrere all’estrazione percutanea di spermatozoi, cioè senza un taglio sullo scroto. Naturalmente si utilizza l’anestesia locale e sia il tempo operatorio sia il disagio per il paziente sono molto ridotti.
I timori più frequenti e le rassicurazioni per i pazienti
I timori più frequenti di un paziente azoospermico sono quelli legati alla sterilità, fondamentalmente il non riuscire ad avere un figlio geneticamente suo.
In realtà, non sempre la condizione di azoospermia comporta sterilità. Le attuali tecniche di fecondazione assistita, infatti, consentono di tentare il recupero degli spermatozoi all’interno del testicolo.
Non in tutti i casi di si potranno trovare gli spermatozoi ma oggi l’azoospermia non è più da considerare un “capolinea” come accadeva 30-40 anni. È indubbiamente una situazione complessa, che necessita di un trattamento chirurgico, ma in moltissimi casi l’esito di questo percorso è la gravidanza attraverso una fecondazione assistita.
Si ringrazia per la collaborazione il Dottor Massimiliano Timpano, specialista in urologia.