Diventare genitori oggi: i dati ISTAT sulla natalità
Nel 2024 l’Italia ha registrato il minimo storico di nascite. Dietro i numeri ci sono percorsi di vita, attese e nuove possibilità, come la procreazione medicalmente assistita, che offre oggi un ponte tra il desiderio e la realtà.
Natalità in Italia: quando i numeri raccontano il desiderio di diventare genitori
C’è un momento, nella vita di molte persone, in cui il desiderio di diventare genitori smette di essere un pensiero lontano e diventa concreto. Un sogno che porta con sé speranza, domande e, a volte, anche un po’ di timore. In Italia, però, nascono meno bambini, le donne diventano madri più tardi, e molte coppie si trovano ad affrontare difficoltà che non avevano previsto.
Non è solo una questione di numeri, ma di vite, di storie, di scelte. I dati più recenti dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ci raccontano un Paese che cambia: nel 2024 le nascite sono state poco meno di 370 mila (369.944), il valore più basso mai registrato. Dietro questa cifra ci sono nuove forme di famiglia, percorsi di maternità e paternità più maturi, ma anche ostacoli biologici, economici e sociali che rendono il cammino verso la genitorialità più lungo e, a volte, più difficile.
In questo scenario, la procreazione medicalmente assistita (PMA) non è soltanto una risposta medica: è un ponte possibile tra il desiderio e la realtà, tra ciò che si sogna e ciò che la scienza, oggi, può aiutare a realizzare.
Una fotografia demografica dell’Italia
Il rapporto ISTAT “Natalità e fecondità della popolazione residente – Anno 2024” offre una panoramica chiara e, a tratti, preoccupante:
- 944 nascite nel 2024, con una contrazione del 2,6 % rispetto al 2023. Nel 2025 in base ai dati provvisori relativi a gennaio-luglio le nascite sono circa 13mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 (-6,3%).
- Tasso di natalità pari a 6,3 per mille residenti, contro il 9,7 del 2008
- Numero medio di figli per donna (tasso di fecondità totale) pari a 1,18, in calo rispetto all’1,20 del 2023: è il minimo storico. La stima provvisoria relativa ai primi 7 mesi del 2025 evidenzia una fecondità pari a 1,13.
- Per le sole donne italiane, il valore scende a 1,11 figli per donna
- Età media al primo parto: 31,9 anni (nel 1995 era 28,1)
- Età media delle madri: 32,6 anni, quella delle italiane a 33,1.
Questi dati descrivono una tendenza costante: si fanno meno figli e si diventa genitori sempre più tardi. Non solo per scelta ma, spesso, per una combinazione di fattori — economici, sociali, lavorativi — che rendono difficile programmare il “momento giusto”.
Un dato che parla anche di PMA
Dietro al calo della natalità non c’è solo un cambiamento culturale: un aspetto, in particolare, lega questi numeri al tema della procreazione medicalmente assistita: l’età della maternità. Oggi diventare madre a 32 o 35 anni è più comune rispetto al passato. Con il passare del tempo, però, la fertilità femminile (e anche quella maschile) tende a ridursi. È qui che la PMA può rappresentare un aiuto concreto, e offrire una possibilità in più a chi incontra difficoltà di concepimento.
Informarsi per scegliere con consapevolezza
La PMA non è un tema di nicchia, ma una realtà che riguarda sempre più persone. Rappresenta una delle risposte che la medicina moderna offre a chi incontra ostacoli nel concepimento.
Essere informati sulle opportunità che offre la procreazione medicalmente assistita, su come funziona, sui tempi, sulle probabilità di successo, è il primo passo per affrontare questo percorso con serenità e consapevolezza.
Uno sguardo al futuro
L’Italia di oggi è un Paese che cambia e che, forse, ha bisogno di ritrovare fiducia nel domani. I numeri sulla natalità ci ricordano quanto sia importante sostenere il desiderio di genitorialità, offrendo percorsi di cura e informazione adeguati, ma anche politiche sociali che lo rendano possibile.
La PMA è parte di questa risposta: una possibilità concreta, scientificamente solida e umanamente preziosa.
Fonte: ISTAT – Istituto Nazionale di Statistica. Natalità e fecondità nella popolazione residente. Anno 2024.
