Il Pick-up ovocitario: una tappa fondamentale nel percorso di PMA
Il pick-up ovocitario è una tappa fondamentale nel percorso di procreazione medicalmente assistita. Molte coppie lo vivono come un traguardo, perché rappresenta un momento speciale e delicato.
Le aspettative della coppia sono al massimo e capire cos’è il pick-up, sapere cosa accade in quel giorno, può essere utile per tenere a bada l’emozione e vivere questo momento così importante in modo sereno e consapevole.
Prima del pick-up: stimolazione ovarica e monitoraggio
Prima del pick-up si svolge la fase di stimolazione ovarica, quell’insieme di azioni mediche preparatorie al prelievo degli ovociti, che ha lo scopo di avere una risposta follicolare multipla, per migliorare le percentuali di successo delle tecniche di fecondazione assistita.
Il monitoraggio, attraverso le ecografie e i dosaggi ormonali, consente al ginecologo di stabilire se i follicoli hanno raggiunto una dimensione adeguata e se è quindi arrivato il momento giusto per il prelievo ovocitario.
“Una delle paure più grandi delle pazienti è che i follicoli possano ovulare spontaneamente. Le vorrei rassicurare: i farmaci che utilizziamo ci permettono di non avere l’ovulazione spontanea”.
Quando i follicoli raggiungono una dimensione adeguata, viene somministrata la gonadotropina corionica umana (hCG) per indurre la maturazione finale degli ovociti. Il pick-up ovocitario è programmato circa 36 ore dopo.
Cos’è il pick-up
Il pick-up ovocitario è una procedura medica con cui il ginecologo preleva gli ovociti dai follicoli ovarici e li affida ai biologi. Gli ovociti raccolti sono poi fecondati in laboratorio con lo sperma del partner o di un donatore, dando origine a embrioni che, dopo alcuni giorni di sviluppo in vitro, saranno trasferiti nell’utero della donna.
Si tratta di un intervento minimamente invasivo che richiede una preparazione specifica e una delicata esecuzione.
“Solitamente non occorrono ulteriori esami rispetto a quelli fatti durante la terapia. Si tratta comunque di esami preanestesia, di un elettrocardiogramma, oltre agli esami infettivologici”.
La procedura di pick-up ovocitario
Il giorno del pick-up ovocitario, la paziente si presenta a digiuno presso la clinica o l’ospedale dove verrà eseguito l’intervento. La procedura avviene solitamente in sedazione leggera o anestesia locale, per garantire comfort e ridurre l’ansia.
- Accoglienza e preparazione: La paziente viene accolta dal personale sanitario, adagiata su un lettino e accompagnata in una sala preparatoria. Qui, le verrà inserito un accesso venoso per la somministrazione dei farmaci sedativi o anestetici. Una volta preparata, la paziente viene portata nella sala operatoria. Alcuni aspetti dell’accoglienza possono variare da clinica a clinica, ma l’iter medico è analogo in tutti i centri.
- Prelievo degli ovociti: Il medico esegue il pick-up ovocitario con l’ausilio di un ecografo transvaginale, che guida un ago sottile attraverso la parete vaginale fino alle ovaie. Come indicato nella Figura 1, l’ago viene inserito nei follicoli ovarici e, con delicatezza, gli ovociti vengono aspirati insieme al liquido follicolare. La procedura dura solitamente dai 15 ai 30 minuti e, grazie alla sedazione, la paziente non avverte dolore significativo
- Gestione della paziente post-procedura: Dopo il pick-up ovocitario, la paziente viene trasferita in una sala di recupero dove sarà monitorata fino al risveglio. La dimissione avviene generalmente dopo un paio d’ore, una volta che la paziente si sente bene ed è stabile. È consigliato riposare per il resto della giornata e assumere antidolorifici leggeri in caso di lievi fastidi addominali.
“A fine intervento la paziente saprà il numero di ovociti recuperati. Questo non è il numero degli ovociti che verranno utilizzati”. Gli ovociti “hanno bisogno di stare a riposo al caldo nell’incubatore e poi di essere puliti per poi fare una cernita di quelli che sono veramente utili per l’inseminazione”.
Dopo il pick-up ovocitario
Una volta prelevati, gli ovociti vengono immediatamente consegnati al laboratorio di embriologia. Qui, gli embriologi li esaminano per valutarne la qualità e procedono alla fecondazione con lo sperma raccolto. Gli ovociti fecondati diventano embrioni, che vengono coltivati per alcuni giorni prima di essere trasferiti nell’utero o crioconservati per essere utilizzati in futuro.
Rassicurazioni e supporto
Ecco alcune rassicurazioni per affrontare il pick-up ovocitario con serenità:
- Sicurezza: Il pick-up ovocitario è una procedura sicura, eseguita da medici esperti e in ambiente sterile e controllato. Le complicazioni sono rare e generalmente minori
- Comfort: La sedazione leggera o l’anestesia locale assicurano che la procedura sia indolore.
- Supporto continuo: Le cliniche di PMA offrono un supporto continuo, sia medico che psicologico. In caso di dubbi o preoccupazioni è possibile ricevere supporto dal vostro medico o da un consulente
- Progressi della scienza: Grazie ai progressi della medicina riproduttiva, le tecniche di PMA sono diventate sempre più efficaci e personalizzate, aumentando il livello di sicurezza e le probabilità di successo
Verso la tappa successiva, con consapevolezza
Il pick-up ovocitario è un passo fondamentale nel percorso di PMA, volto a realizzare il sogno di avere un bambino. Comprendere la procedura, prepararsi adeguatamente e ricevere il giusto supporto può fare una grande differenza, per affrontare questa esperienza con tranquillità e fiducia.
È normale provare un mix di emozioni, dall’ansia all’eccitazione, durante il percorso di PMA. Ad ogni tappa le emozioni vanno conosciute ed elaborate, per poi prepararsi alla fase successiva e viverla in modo altrettanto consapevole.
Si ringrazia la Dottoressa Veronica Carotenuto, ginecologa, per i commenti.